Chiesa di San Biagio

È la chiesa più antica di Palombara, nonostante i vari rimaneggiamenti non lo lascino intendere.
Fu costruita negli anni intorno al 1101 dal Conte Ottaviano su commissione dell’arciprete don Giovanni.
Le varie ristrutturazioni furono:

Alcuni lavori negli ultimi anni hanno restituito materiale inerente a una cella benedettina del VI secolo.
 
L’esterno

La facciata è solenne ed in marmo.
È in stile romanico
Vi si accede mediante una scalinata ove davanti vi è una statua bronzea su di un piedistallo.
La facciata è tripartita secondo le 3 navate interne, la parte centrale, corrispondente alla navata centrale, è più alta.
Il portale è sovrastato da un frontone triangolare sopra cui sporge una statua marmorea, sopra ancora vi è un arco a tutto sesto.
Ai lati del portone vi sono 2 coppie di lesene  a pilastri terminanti in alto a capitelli.
Fra i capitelli delle lesene ed il frontone maggiore vi è la scritta:

BLASIO PNO A JUB MCML.

Le due parti minori terminano in alto con 2 cornicioni con decorazioni a lesene.
Le due rispettive porte sono sovrastate da una finestrella a lunetta.

L’interno


L’interno è a 3 navate con cappelle laterali. La navata centrale termina in un’abside, ove mediante una scalinata s’accede all’altare maggiore.

Nella Cappella del SS. Salvatore si conserva una tempera su tavola del XIV secolo che rappresenta il Redentore, mentre in quella dedicata a San Biagio sono dipinti sulla volta un angelo con in mano dei gigli da una parte e una scena dell’annunciazione dall’altra. Nell’abside si trova un dipinto che rappresenta la Madonna della Neve. Sopra l’abside la volta è affrescata con un opera di Francesco Leopardi che rappresenta la Gloria di San Biagio.

Le opere all’interno

  • Una tempera su tavola raffigurante il Redentore, conservata nella Cappella del San Salvatore.
  • La Madonna con Bambino, o Madonna della Neve, di Antonio da Viterbo.
  • L’affresco della Gloria di San Biagio, eseguito dal pittore Raffaele Casnedi (Dumenza 1822 – Milano 1892) nel 1856.
  • Gli affreschi della volta della navata centrale di Francesco Leopardi.