La prima notizia che si ha della chiesa è contenuta nella Visita pastorale del 1343 in cui si cita una chiesa costruita “extra portam” (fuori la porta).
La sua fondazione risale al XIV sec. ed è di tipologia francescana. Ha una sola navata, con due cappelle laterali; bello l’arco oltre il quale è situate l’altare su cui troneggia il bel quadro dell’ Annunciazione.
Successivamente il sacro edificio è stato rielaborato con interventi abbastanza massicci,con la costruzione delle due cappelle a crociera all’ingresso della chiesa, durante il Cinquecento e per la precisione nel 1570 dalla confraternita del Gonfalone. Nel 1770 la facciata fu ristrutturata secondo I canoni del Barocco.
Da ammirare la tempera su tavola situatat nella parete dell’altare raffigurante l’Annunciazione e Dio Benedicente, opera che I critici fanno risalire alla bottega di Antoniazzo Romano.
L’esterno
La facciata è in stile romanico barocco.
Il portale è incorniciato nel marmo. Sopra vi è una bordatura sempre in marmo a lunetta. Più sopra ancora vi è una finestrella ad oblò che sostituisce il classico rosone, ancora più sopra vi è un arco a tutto sesto.
Il cornicione in alto è ondulato a gobba centrale secondo i canoni del barocco. Il cornicione è sormontato da un crocifisso metallico.
Due finestrelle squadrate si aprono ai lati del portone.
Coperti da cipressi e divisi dall’edificio centrale mediante lesene, si aprono due edifici laterali, la sagrestia e gli uffici parrocchiali.
La serratura della porta venne danneggiata da vandali durante una notte di pioggia mista a neve, mentre l’Italia di Bearzot conquistava il mondiale di calcio.
L’interno
L’interno è ad un’unica navata con 2 cappelle laterali.
Nell’arco dietro l’altare è sito una tempera su tavola sull’ Annunciazione e Dio benedicente, secondo alcuni di Antoniazzo Romano ma più probabilmente del figlio Marcantonio Aquili.