SALMI delle SALITE (parte I)

Introduzione

I salmi delle salite sono un gruppetto di salmi che nella raccolta del libro dei Salmi vanno dal 120 fino al 134. Prima di passare a commentarli cerchiamo di fare una breve introduzione ad essi.

Certo, i salmi soprattutto, non sono un libro che può essere studiato e meditato senza viverlo con la vita e la preghiera personale e comunitaria, ma per cominciare dobbiamo per forza fare una qualche introduzione didattica. Speriamo molto sintetica e produttiva, sicuramente molto breve.

Quello che è importante è andare al di là di queste brevi introduzioni e presentazioni dei salmi e fare un lavoro personale. Non bisogna disabituarsi alla lettura, allo studio, alla preghiera personale con la Bibbia in mano, a non fermarsi ad ascoltare semplicemente me che cerco di spiegare poche cose.

Se volete accettate qualche consiglio per non limitarvi al semplice ascolto di quello che io vi dico.

Voi oltre a quello che sentite da me, fate così: prendete in mano la vostra bibbia, riprendete in mano il salmo che abbiamo commentato (per quanto riguarda i salmi delle salite poi, sono tutti molto brevi). Rileggetelo e lavorate un po’ per conto vostro sul testo di quel salmo.

Poi tenete presenti questi brevi punti di lettera:

  1. Cercate di capire che i salmi sono prima di tutto, da un punto di vista letterario, poesie.

Prendete il salmo come una poesia. Noi non siamo più abituati a leggere poesie (ahimè!), fate un po’ la prova: quante poesie conoscete a memoria…  Allora: il salmo è prima di tutto una poesia, allora provate a leggerlo come tale. Le poesie hanno una loro struttura poetica. Hanno dei simboli (la poesia si basa molto sui simboli), sulla sonorità, sull’andamento che ci evoca nella testa e soprattutto nel cuore.

Quindi per ogni salmo chiediamoci: cosa mi evoca questo salmo nel cuore, nella mia immaginazione, soprattutto attraverso la sua struttura, attraverso i suoi simboli. Immaginate il simbolo della città di Gerusalemme, il simbolo dei monti, il simbolo degli occhi (alzo gli occhi verso i monti, per fare un esempio di un salmo delle salite). Il simbolo dell’attesa (più che le sentinelle l’aurora Israele attenda il Signore). Il simbolo dei torrenti del Negheb, per giocare un po’ sui simboli ricorrenti in questi salmi.

Che cosa evocano questi simboli: io sono in braccio al Signore come un bambino svezzato in braccio a sua madre. Quindi prima di tutto lasciatevi trasportare dalla poesia dei salmi, giocate un po’ su questo.

  • Poi i Salmi sono da un altro punto di vista: preghiere. Preghiera in forma di poesia.

Se sono preghiere sono dialoghi con Dio. Ora, interessante, sono preghiere contenute nella Bibbia. Se la Bibbia per noi credenti è parola di Dio, sono dunque quelle preghiere che Dio vuole che io gli rivolga. Dunque sono preghiere per eccellenza, più ancora delle preghiere devozionali, più o meno belle, che io ho imparato a memoria, magari quando ero bambino. Sono preghiere legittime. Ma i salmi sono quelle preghiere che Dio vuole sentirsi rivolgere.

E dunque, cerchiamo di riflettere su che cosa mi dice quel salmo in riferimento a Dio. Che tipo di preghiera è quel salmo, un lamento, una lode, un ringraziamento. Evoca sentimenti di gioia, di tristezza, di lamento. Che tipo di volto di Dio quel salmo mi rivela. A quale dialogo con Dio il salmo mi conduce. Quindi poesie e preghiere.

  • E poi ancora: si tratta di far proprio quel salmo, di calarlo nella propria vita, nel contesto della propria situazione e soprattutto nel tempo presente. Attraverso una fede intesa come cammino da percorrere.

Questo tempo, oggi siamo in un periodo di pandemia, è un tempo estremamente difficile. Un tempo che ci interroga in maniera molto forte.

Le grandi domande sul senso della vita, sul senso della morte, sulla figura di Dio. Questi salmi potrebbero darci un aiuto a rispondere a queste domande.

I salmi delle salite (salmi che i pellegrini ebrei cantavano andando verso Gerusalemme), ci presentano inoltre, la fede come un cammino. Come un pellegrinaggio verso un luogo, una metà. Gerusalemme come luogo fisico, ma anche come luogo simbolico.

Dunque una fede non come una certezza, non come un dogma da seguire, non come una rivelazione celeste che viene da qualche divinità o da qualche realtà del cielo. La fede non come un dogma, non come un rito da celebrare, ma come ricerca, come cammino da percorrere.

La fede come un punto verso il quale camminare. La fede come un cammino fatto di difficoltà, esterne e interne. Esterne, vedremo ci sono i nemici, ci sono le difficoltà della vita. Interne, c’è il mio peccato, c’è la mia situazione di angoscia. In questo tempo di pandemia c’è molto di più. C’è un virus che ci attanaglia, ci sono le nostre paure, ci sono tutti i problemi che la situazione di pandemia sta mettendo fuori.

Ma oltre a momenti di difficoltà in questo cammino ci sono anche momenti di gioia, momenti di serenità, momenti di speranza, di attesa. Ma soprattutto è un cammino che il pellegrino fa con molta determinazione, ma con molta fiducia. È la fiducia alla fine che caratterizza questi salmi. La fiducia in una presenza, che è la presenza del Signore.

Chi prende in mano questi salmi scopre che, nonostante tutto, se io mi metto a camminare, nel cammino scopro che qualcuno c’è. Che in questa meta qualcuno mi aspetta e qualcuno cammina insieme a me.

Dunque, recitare, pregare, studiare, avere questi salmi in mano significa, riscoprire una presenza e il senso di una meta.

Provate a leggerli, a pregarli, a viverli in questo modo. Vedrete che anche questa è un’avventura.

Questo è il consiglio che io vi do. Non ascoltare semplicemente in modo passivo il mio commento, che può piacervi o può anche risultarvi antipatico, ma usare questo commento come punto di partenza per un vostro personale lavoro su quel salmo.

Riprendere poi il testo del salmo, viverlo come poesia, che evoca simboli, sensazioni, emozioni, e poi, come preghiera, che evoca dunque, un possibile percorso, un dialogo con Dio. Calarlo poi, nella propria vita in questa situazione così particolare, e chiedersi come attraverso questi 15 salmi, posso anch’io compiere un percorso di quindici gradini, incontro a questo Signore, che per questi salmi è una presenza assolutamente reale.

Buon cammino con i salmi delle salite.